Una ventina di giorni prima, sotto il Natale 2013 (fintamente ed astutamente, per quanto è concesso ad una persona leale), avevo aderito all’approccio da me stimolato, e passato una ora interessante al Ministero, ma prima sotto la Camera dei deputati dove l’autista del “sottosegretario” attendeva Cosimo Ferri, impegnato a illustrare un disegno di legge, credo si trattasse del disegno di legge sulla “depenalizzazione”, tanto cara ai fautori del “diritto penale minimo”, la cui ulteriore matrice coperta protocollare da SAVI mi sarebbe stata chiara solo dopo aver letto il testo dei “Protocolli dei Savi anziani di Sion”. (Alla commissione ministeriale per la depenalizzazione mi risulta , salvo errori, che partecipano/hanno partecipato sia Giuseppe Corasaniti che Paolo Cendon).
L’incontro, utile ovviamente a capire cosa si ordisse, verteva sulla impossibilità di lasciare in quella situazione un uomo del mio “valore” e sulla necessità, diceva Ferri. di risolvere la questione.
Ero stato anche invitato via sms prima di Natale all’incontro per gli auguri festivi (rinfresco di saluto) tra i magistrati di M.I, tramite un candidato magistrato alle elezioni del nuovo CSM, che non conoscevo e chiaramente sollecitato da Ferri, il solo ad avere il mio cellulare , . .
Lì capii meglio che molto più di qualcosa non quadrava (un magistrato della Procura di Roma, personaggio sgradevole, untuoso, e militaresco alla sotto ufficiale maniera nei comportamenti, inferocito dentro ma esteriormente calmo, interloquì “tu che ci fai qui”, sibilando poi, attento a non farsi sentire: ” .. troppe denunce troppi esposti”, e due membri del CSM venuti sul tardi, che avevano partecipato alla mia dispensa – l’uno votando e il traditore Angelantonio Racanelli astenendosi, sol perchè della Procura di Roma, divennero rossi in viso e cupi, appena mi notarono).
Val la pena di ricordare, con l’occasione, che un anno prima, mentre tramavano a mia insaputa per la mia distruzione civile e neanche sapevo della mia “dispensa per inettitudine”, tra capo e collo al CSM era piovuta la mia istanza di aspettativa per “presentazione alle elezioni del 2013” e, visto quello che era in pentola, alla doccia fredda avevano risposto facendo firmare di corsa il decreto di dispensa dal servizio dal Ministro dell’epoca ….
Sette gennaio 2013 ore 18 e 24 c.a. udienza plenaria straordinaria del CSM :
Questa era la voce di Racanelli, nella seduta straordinaria pomeridiana del CSM 7 gennaio 2013: “Paolo Ferraro non fa parte dell’ordinamento giudiziario” ed il ” va bene” del vicepresidente del CSM Michele Vietti …

Nel gennaio 2014, invece, qualcosa di traverso bolliva in pentola e puntualmente … emerse .. a suo tempo.
Torniamo indietro per un attimo: il 3 marzo 2013 “cautelativamente” avevo immesso nel quadro globale una richiesta di avvalermi di un “istituto” esistente. Non che ne avessi intenzione ma “tastavo il polso”: l’istituto prevedeva la assunzione di magistrati dispensati come dirigenti amministrativi al Ministero.
La legge dice che doveva subito essere accolta la domanda ed istruita e , puntualmente, come immaginavo e volevo comprovare, non era avvenuto questo.
Avevano “optato” a mia insaputa per la morte civile, la nomina di un amministratore di sostegno e poi … la richiesta di invalidità civile dall’amministratore ……… (NESSUN COMMENTO QUI).
Fallito clamorosamente il tentativo di distruzione totale si apprestavano a ripescare “fuori sacco e fuori termine” la domanda mia cautelativa (intuivo..), e sotto la altamente probabile pressione degli “alcuni parenti” che, vistisi sfuggire il massacro di Paolo Ferraro organizzato a ben altri livelli, globalmente, forse avevano chiesto “anche” il conto.
Comunque la immissione nel ruolo dirigenziale prevedeva (scusate la ironia implicita) la determinazione del GRADO DI INVALIDITA’ CIVILE (separatamente “compensando” con un assegno mensile ad HOC) AD OPERA DI UNA COMMISSIONE TECNICA (PSICHIATRI dell’istituto di medicina legale della Cecchignola, militari forse, anche) e “poi” la eventuale riassunzione come dirigente amministrativo.
Insomma dalla finestra tentavano di far rientrare quello che era stato respinto dalla porta, e si avvalevano della presunta forza “contrattuale” o di ricatto meglio, derivante dal fatto che dispensandomi mi avevano messo sul lastrico, mentre gli alcuni parenti arruolati avevano interesse criminale condiviso ad un accertamento “legale” di invalidità … “mentale” .. per non parlare dell’apparato criminale che aveva orchestrato il più con la spinta del bulldozer s……a Silvia Canali, ex moglie messami sotto, come ormai noto dal 1995.
Va detto per capire bene il contesto, che la pronuncia criminale del CSM neanche si fondava artificialmente su una patologia ma su un inventato disturbo misto che non configurava una “patologia” .
Nella missiva facevo notare che si erano mossi con un anno di “pausa di riflessione” e semplicemente dicevo: “non se ne parla” nemmeno.
Avevo chiesto al Ministero reiteratamente e formalmente con la PEC del 15/11/2013 alle ore 13:43:01 che in autotutela revocasse il decreto di dispensa dal servizio e questa richiesta non era certo compatibile con l’acquiescenza al provvedimento di dispensa.
Non c’è bisogno che faccia notare la data a voi tutti: seguivo uno scandito programma di azione e già sapevo dove volevano arrivare.
La mossa mia, programmata da tempo, credo abbia avuto un effetto, su vari piani direi, “devastante”.
Il ministero a tempo di razzo revocò la procedura, mentre gli “alcuni parenti” ed i criminali limitrofi già gongolanti rimasero a bocca asciutta, e per l’ennesima volta “incarogniti” per la lucidità della mia azione e delle mie scelte.
Una scelta di coerenza che avrei pagato, necessariamente, perdendo forse il lavoro ipotetico futuro, ma per una altra ennesima volta non piegandomi neanche al ricatto criminale dell’avermi estromesso dalla vista civile e lavorativa, privandomi sinanche dello stipendio e guadagnando in termini di libertà e libertà di azione.
IL TENTATIVO ANTECEDENTE DI INFANGAMENTO RAPPRESAGLIA DEL GENNAIO 2014
La “iniziativa” concreta della blandita assunzione come dirigente appare ex post temporalmente intrecciata con l’idiota e furibondo tentativo di screditamento e diffamazione della immagine di Paolo Ferraro, perpetrato con varie partecipazioni “anche coperte” nella trasmissione n. 103 di border nights, del gennaio 2014 a sera inoltrata.
La messinscena protocollar diffamatoria e pettegola, cogestita/condivisa, che vide implodere la porcata e fece scoprire una cordata trasversale pariolin-montesacrina
inchiodandola, viene dettagliatamente analizzata mediante quattro articoli dedicati con prove audio ed analisi …. direi sufficientemente “sconvolgenti”
“ESCONO ALLO SCOPERTO INCASTRATI ….”